venerdì 31 dicembre 2010

Arrivals.

Era da un po’ che non capitavo in Sala Arrivi. Averne occasione, ogni tanto, fa bene. Ora il Terminal si chiama T3, ma c’è sempre la stessa penombra, lo stesso pavimento sporco, calpestato da scarpe comprate nei cinque continenti, che prima del suolo romano hanno toccato l’asfalto e i prati di Oslo, Dakar, Sidney o Buenos Aires. E’ uno spettacolo continuo, non conosce sosta, non prevede intervallo. Non ha orari d’inizio, né fine. Ma è lì, con la certezza delle cose più intense. Finché l’aeroporto esisterà, ci sarà la sala arrivi. Le persone escono, escono, ed escono. Corsi d’acqua che si cercano, si mescolano, si abbracciano, si separano.
Un donna bionda corre incontro al compagno e gli salta addosso in lacrime per dar vita a un bacio fuori dal tempo che non mi vergogno di contemplare. Ed è solo il primo. Di una lunga serie. Sono un guardone. Un guardone dei sentimenti. Una strana coppia, un italiano non molto giovane e una piacevole ragazza di chiara provenienza slava, accoglie l’arrivo di altre due ragazze, forse le sorelle, forse “solo” amiche. Un senso di vittoria serpeggia nel loro abbraccio a tre, e un profondo sollievo che proviene da chissà quali e quanti ostacoli la socialburocratica stolidità ha loro creato e ancora, senza dubbio, creerà, mentre l’uomo sorride sornione, tra il complice e l’invidioso. Una bambina asiatica esce sorridendo dalle porte dell’area bagagli evocando un grido acuto di felicità. La testa ondeggia confusa alla ricerca di quella voce. Un ragazzo non riesce a parlare mentre fissa una ragazza negli occhi, una donna giovane nell’aspetto piange all’abbraccio con un’altra giovane nello spirito, un padre stringe una figlia come fosse l’ultimo litro d’aria in un pianeta senza ossigeno, una donna dall’abbigliamento alieno si guarda in giro a occhi spalancati fidandosi di quell’individuo che fatica a farsi capire, e ancora, altre donne, belle una più dell’altra, senza troppo faticare costringono gli uomini ad aprire gli occhi e gli uomini, ipnotizzati dalla magia del vedere, tornano bimbi senza parola.
Un grande teatro dal vivo, centinaia di personaggi, che hanno la particolare caratteristica di non essere attori. Ognuno semplicemente, è. Logorati da una distanza nel tempo e nello spazio, gli esseri umani si ritrovano. In Sala Arrivi si ha la fortuna di assistere a uno degli spettacoli più puri, limpidi e cristallini della vita umana. L’essenza stessa del viaggiare e del vivere. Quel piccolo, infinito istante in cui la visione sospende il tempo intorno dilatandolo in un nuovo ritorno alla vita. Quell’istante di totale fragilità in cui il bambino che attende allarga le braccia verso. Quel piccolo orgasmo asessuale che sta nel ritrovarsi, bambini con bambini, pronti a ricominciare. Quella essenza profonda e incomprensibile dello stare insieme e dell’esserci. L’io sono qui senza precisa ragione. Il sapere perché sei lì e dimenticarlo, per qualche secondo, il mettere fra parentesi il mondo intorno. Come la notte, quando si sogna. Il senso vero del viaggio nel tempo.
Certo, c’è sogno e sogno…
Riapro gli occhi anch’io. Già, ho dimenticato anche questo.  Sono anch’io uno di loro. E ho appena avuto anche io il mio piccolo momento di assenza presente. Un sogno modesto, stavolta, ma pur sempre un sogno.
Wow, quanti bagagli avete, la mia auto è piccola!

domenica 19 dicembre 2010

Protection.




This girl I know needs some shelter
She don't believe anyone can help her
She's doing so much harm, doing so much damage
But you don't want to get involved
You tell her she can manage
And you can't change the way she feels
But you could put your arms around her

I know you want to live yourself
But could you forgive yourself
If you left her just the way
You found her

I stand in front of you
I'll take the force of the blow
Protection

I stand in front of you
I'll take the force of the blow
Protection

You're a boy and i'm a girl
But you know you can lean on me
And I don't have no fear
I'll take on any man here
Who says that's not the way it should be

I stand in front of you
I'll take the force of the blow
Protection

I stand in front of you
I'll take the force of the blow
Protection

She's a girl and you're a boy
Sometimes you look so small, look so small
You've got a baby of your own
When your baby's gone, she'll be the one
To catch you when you fall

I stand in front of you
I'll take the force of the blow
Protection

I stand in front of you
I'll take the force of the blow
Protection

You're a girl and i'm a boy [x4]

Sometimes you look so small, need some shelter
Just runnin' round and round, helter skelter
And I've leaned on me for years
Now you can lean on me
And that's more than love, that's the way it should be
Now I can't change the way you feel
But I can put my arms around you
That's just part of the deal
That's the way I feel
I'll put my arms around you

I stand in front of you
I'll take the force of the blow
Protection

I stand in front of you
I'll take the force of the blow
Protection

You're a boy and i'm a girl [x4]